
Interoperabilità bancaria: Blockchain come soluzione
Nonostante le promesse di istantaneità, i trasferimenti bancari internazionali rimangono intrappolati in una rete di intermediari e convalide sequenziali - banche corrispondenti, stanze di compensazione, sistemi di regolamento regionali. Ogni passaggio aggiunge ritardi, aumenta i costi e indebolisce la tracciabilità.
Il mercato globale dei pagamenti transfrontalieri ha superato i 40.000 miliardi di dollari nel 2024 e continua a crescere di quasi il 5% all'anno. Le vie bancarie tradizionali non sono più in grado di soddisfare le esigenze di un'economia globale digital-first che necessita di pagamenti in tempo reale. La blockchain sta emergendo non come una novità, ma come una vera e propria infrastruttura per l'interoperabilità e la fiducia tra istituzioni.
Efficiency Over Disruption
Il valore della blockchain nei pagamenti non consiste nel "disintermediare" le banche, ma nello snellire il flusso di fiducia. Consentendo a più attori finanziari di condividere un libro mastro distribuito e sicuro, la blockchain elimina la convalida e la riconciliazione ridondanti, garantendo al contempo la conformità delle transazioni.
I casi d'uso nel mondo reale si stanno moltiplicando: pagamenti in stablecoin (USDC ) prefinanziati, portafogli interbancari sicuri e transazioni account-to-account (A2A) tokenizzate, soprattutto in Asia e in Europa. Iniziative importanti evidenziano la tendenza, come la nuova euro stablecoin lanciata da nove banche europee (ING, UniCredit, KBC...), la partnership Ripple-Thunes per i binari diretti della blockchain tra istituzioni, e il "Progetto Agora" della BRI che esplora un libro mastro programmabile condiviso da banche centrali e commerciali. Questi sforzi seguono le orme dell'Open Banking, con l'obiettivo di favorire l'interoperabilità e ridurre i costi delle transazioni.
Con la blockchain, un trasferimento tra due banche di Paesi diversi non ha più bisogno di passare attraverso tre infrastrutture: può essere convalidato in pochi secondi su una rete condivisa costruita sul consenso invece che sulla duplicazione.
I consorzi guidano la maturità
Una nuova ondata di consorzi di banche private sta testando architetture distribuite in ambienti ibridi, spesso su scala europea. Ne sono un esempio il consorzio stablecoin, sostenuto dall'euro, e le reti istituzionali come Canton Network, dove attori privati come BNP Paribas e Goldman Sachs si connettono in modo sicuro attraverso un'infrastruttura blockchain autorizzata. In questo caso, l'innovazione avviene con i regolatori, non contro di loro, puntando a un equilibrio tra prestazioni, conformità e sovranità.
Il vero segno di maturità sarà la scalata da prototipi tecnici a infrastrutture condivise e affidabili, in grado di adattarsi alle prossime normative europee come PSD3, MiCA e DORA.
Ostacoli culturali, non tecnici
La barriera principale non è tecnologica ma culturale: manca ancora una volontà condivisa di standardizzare i protocolli e creare ponti interbancari duraturi. Il portafoglio Wero, lanciato dall'iniziativa EPI in Francia, Belgio e Germania, consente pagamenti istantanei da banca a banca in meno di dieci secondi, ma l'adozione è lenta, ostacolata dalla frammentazione politica, competitiva e culturale del mercato bancario europeo.
È il paradosso della "rivoluzione silenziosa": la tecnologia è pronta, la promessa è reale, ma è necessario un coordinamento collettivo per la trasformazione.
Fonte: Forbes France
(https://www.forbes.fr/finance/interoperabilite-bancaire-la-reponse-est-dans-la-blockchain/)